Ci son tanti modi per far la spesa…
Oggi sono presenti tanti mercati di produttori locali o GAS (gruppi di acquisto sostenibile). In questi ambiti non compri solo cibo, porti a casa la storia di chi ha prodotto quel cibo.
Esistono le botteghe del prodotto sfuso, che riportano ad una necessità di non sprecare e di creare una politica ambientale (riduzione del packaging).
Siamo di fronte ad una rivoluzione alimentare, per certi aspetti silente, dove crescono i centri commerciali, cresce anche il numero delle persone che vuole sapere cosa mette nel proprio piatto e cresce la voglia di rapportarsi con il produttore diretto.
“Fa più rumore un albero che cade piuttosto che una foresta che cresce”
(Lao Tzu)
La GDO, cosciente di questa necessità propone prodotti, prima introvabili sui loro scaffali (farine integrali e semi-integrali, cereali, ecc.) ma attenzione all’etichetta! La legge ci permette, ad esempio nel caso dei prodotti da forno integrali, di poter dichiarare “integrale” anche un prodotto – es. biscotti con farina integrale- il cui ingrediente è farina raffinata con aggiunta di cruschello (Circolare 10 novembre2003, n. 168).
In alcuni casi si provano a ricreare all’interno del supermercato delle aree che diano l’idea di bottega che vende uno specifico prodotto – la bottega del formaggio, la bottega del pane, ecc.
Concludo con una frase citata da M. Pollan nel suo libro “Il dilemma dell’ onnivoro”: non mangiare nulla che la tua bisnonna non riconosca come cibo.
Per saperne di più potete consultare l’articolo nel link. Buona lettura
La lista della spesa: scegliamo biologico, di stagione e sostenibile